Regia Carlo Di Carlo Trama Il gioco degli specchi propone un ritratto della società italiana dal 1945 al 1983, attraverso il suo rapporto con il cinema: se e come la società italiana ha considerato il cinema un luogo dove poter riconoscere, scoprire, interpretare le proprie caratteristiche, se e come la società italiana è stata (già) materia di quel cinema che l'ha rappresentata. La società italiana è stata aderente, o sfasata, spostata in avanti o indietro, in anticipo o in ritardo, rispetto all'immagine che ne ha dato il nostro cinema? Ha mai eletto il cinema quale rispecchiamento di ciò che essa era, e intendeva essere? Questo, il gioco degli specchi, tra cinema e vita nazionale. Il punto di vista narrativo del film è l'occhio del carattere nazionale, che per un attimo si tira fuori dallo spazio sociale e lo guarda come se si trovasse al cinema. Dallo straordinario e inesauribile Archivio dell'Istituto Luce, abbiamo annotato il cinema non come prodotto confezionato, ma il cinema come sentimento della vita. E poi la vita nazionale, la spirale della politica, la sfera del costume che muta, la strada e la piazza, il mondo del lavoro, le cerimonie laiche e religiose, lo sport, i casi previsti e quelli imprevisti. Una dopo l'altra, nella loro contrapposizione, le immagini originali selezionate, tratte dallo straordinario e inesauribile Archivio dell'Istituto Luce, ricomposte e riconfigurate in modo altro per renderne più serrato il senso e più vivo il ritmo del racconto, diventano al tempo stesso una partitura che proprio nei testi dei sonori originali acquista forza e rilevanza e una ballata che nel ritmo ne cadenza il respiro. Senza alcun intervento, commento o giudizio aggiuntivi.